Ma il talento, da solo, basta a farti vincere nello sport?
Rispondo
subito al volo, così ci togliamo il dente: NO.
Assolutamente NO!
Cara amica sportiva che mi stai leggendo:
il talento (da solo) non è mai bastato. Non basta. E mai basterà.
il talento (da solo) non è mai bastato. Non basta. E mai basterà.
Qualsiasi sport tu pratichi (a qualsiasi
livello), il talento va “aiutato con una serie di azioni. Coltivato ed
esercitato con costanza e determinazione, perché (alla fine) produca buoni
frutti!
Se con noi ci fosse ancora il grande drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare, reciterebbe: “Talento o non talento, questo è il problema!”…
Basta il talento per diventare dei vincenti?
Shakespeare non c’è più, ma il
dilemma rimane:
basta il talento per diventare dei vincenti, o no?
basta il talento per diventare dei vincenti, o no?
Credo di poter affermare che ogni
amica che mi segue da questo blog o dal Podcast Vincere con la Mente (naturalmente anche i maschietti come me),
sarebbero felici di possedere dei “talenti” sportivi. Chi non vorrebbe avere il
“talento” di Francesca Piccinini, 40 anni splendidamente portati e ancora oggi una delle più grandi pallavoliste italiane?
Ma possedere il talento della Piccinini, ti farebbe diventare, automaticamente, una campionessa come lei? No.
Assolutamente no.
Il talento è una caratteristica naturale
che, teoricamente, rappresenta un
vantaggio nella vita. E se
parli con Francesca, ti dirà che il talento l’ha senza dubbio aiutata. Ma Francesca, (probabilmente) aggiungerebbe
che è stata dura.
Accidenti se è stata dura!
Accidenti se è stata dura!
- Quanto allenamento ha dovuto fare.
- Quanta fatica e quanta costanza ha dovuto mettere nell'essere perseverante, senza mai arrendersi.
- Quanta forza mentale ha dovuto esercitare per evitare di mollare quando le cose non andavano bene.
Eppure, ci sono atlete donne (ed anche
sportivi uomini) veramente dotate che, nella vita e nello sport, combinano poco
e niente. Dunque avere talento, non è, di per sé, la chiave di volta per
diventare dei CAMPIONI!
Se il talento si allea con la mente e la determinazione.
Il talento, se “guidato” nella giusta
direzione e coltivato con costanza e determinazione, aiuta. E, soprattutto, se
il talento si allea con la “mente” e la “determinazione”, diventa una
combinazione magnifica, in grado di portare qualsiasi sportiva a vincere.
Una sorta di TRIANGOLO PERFETTO!
Allora proviamo a ragionarci un po’ sopra.
Talento
e basta?
La consapevolezza di poter contare su un grande
talento, in certi casi, può diventare un boomerang. Ho conosciuto
personalmente giovani promesse di svariati sport che si sono rovinate con le
proprie mani.
Con la scusa di avere
“talento”, in allenamento s’impegnavano poco.
Se giocavano o gareggiavano in competizioni poco importanti, non davano (quasi mai) il meglio di sé. Poiché pensavano di essere “invincibili”, non mettevano il giusto approccio mentale in ogni partita, gara, competizione.
Se giocavano o gareggiavano in competizioni poco importanti, non davano (quasi mai) il meglio di sé. Poiché pensavano di essere “invincibili”, non mettevano il giusto approccio mentale in ogni partita, gara, competizione.
Questo quadro che ho dipinto,
ti dice nulla?
Scommetto che conosci
qualche giovane promessa del calcio, del tennis, del nuoto, dello sci, della
pallavolo, e ancora dell’atletica leggera o di qualsiasi altro sport che,
vittima del suo “talento”, si è persa per strada.
Dunque, il talento, da solo, non basta proprio.
Talento
e determinazione?
Hai certamente capito che il talento, da
solo, non basta a farti diventare una vincente. Soprattutto, il talento che
hai, non serve a nulla se non è costantemente esercitato. Allenato.
La mia personale esperienza mi porta ad
affermare che per avere successo, devi
puntare fortemente sull'impegno e non solo sul talento innato.
Renato Marino (della Scuola Nazionale Tecnici), in un interessante
articolo sul sito del Centro Sportivo Italiano, riporta la famosa teoria delle
10 mila ore del Professore di Psicologia Anders Ericsson,
che afferma che ci
vogliono ben 10.000 ore di lavoro per diventare un campione!
A essere sincero, Ericsson, parla di un processo un po’
più complesso, che chiama “pratica deliberata”. Secondo lo stesso Professore, non basta la sola ripetizione degli
esercizi (le famose 10 mila ore), ma
bisogna uscire dalla propria zona di comfort (avere coraggio e osare) e, soprattutto, porsi degli obiettivi ben
definiti da raggiungere.
Questo studioso di performance umane in molteplici
campi, sostiene che il talento è un po’ troppo mitizzato e che ogni abilità
(pur talentuosa), è sviluppata ai massimi
livelli solo grazie ad un preciso percorso di allenamento.
Come a
dire che il talento, può essere sviluppato attraverso quattro passaggi:
- prendendo coraggio e uscendo fuori dalla propria zona di comfort (provando a fare qualcosa che altri non fanno).
- Con la ripetizione costante dell’esercizio (impegnandosi seriamente nelle famose 10 mila ore di pratica).
- Con la determinazione che mettiamo nel fare le cose (sviluppando quella forza interiore che ci porta a non arrenderci mai).
- Con la definizione di un obiettivo ben preciso che vogliamo raggiungere (visualizzando un sogno, un obiettivo e perseguendolo a tutti i costi).
Nota che tutti i grandi campioni possiedono questi presupposti indicati dal Professor Ericsson nel suo concetto di “pratica deliberata”:
A.
hanno talento;
B.
lo sviluppano con
l’esercizio ripetuto;
C. osano ed escono
fuori dalla loro zona di comfort (detta anche area di agio);
D. sono determinati
nel raggiungere il loro sogno/obiettivo.
Dunque, Ericsson, dice molto più della semplice “teoria delle 10 mila ore”, afferma qualcosa di incontestabile:
· prova a
palleggiare per 10 mila ore, ad avere lo stesso obiettivo in testa, a osare di
più e a essere determinata e, molto probabilmente, diventerai una grande (e brava) pallavolista
come Francesca Piccinini;
· e ancora, prova a
fare vasche per 10 mila ore, anche qui ad avere un obiettivo da raggiungere, a
uscir fuori dalla tua zona di comfort senza mai mollare, e anche tu, hai molte
probabilità di diventare una campionessa di nuoto come Federica Pellegrini.
Naturalmente,
la “qualità” della ripetizione è importante, come e quanto, le ore di
allenamento fatte. Ed è qui, che entrano in gioco gli allenatori, capaci di guidarti e
di preparati nel migliore dei modi e, soprattutto, di farti fare gli esercizi
giusti e nel modo giusto.
Ma la
determinazione nell'uscire dalla tua zona di comfort…
La
determinazione nell'allenarti…
La
determinazione nel non mollare mai…
La
determinazione nel persistere e resistere qualsiasi cosa accada…
Come
puoi notare, è fondamentale.
Talento e determinazione insieme: vanno già meglio, ma non bastano ancora.
Talento,
determinazione, mente: eccolo, il triangolo perfetto!
Adesso immagina di possedere talento.
Di allenarlo ripetutamente e di essere
determinata nello sport che ti sei scelta.
Immagina, ancora, di aggiungere, ai primi
due ingredienti, la ciliegina sulla torta: una
mente forte!
Il mio caro amico Mauro Pepe (uno dei mental coach più seri e preparati in Italia), dalle pagine del sito ProfessioneFormatore afferma testualmente:
«Ovviamente per quanto possiamo essere perfettamente allenati e preparati dal punto di vista atletico, tecnico, tattico e mentale, e per quanto talento possiamo avere, è inevitabile che prima o poi ci troveremo a dover affrontare delle difficoltà derivanti dallo specifico sport da noi praticato. È proprio in questi tristi momenti di sconforto che dobbiamo essere forti e reagire in modo da trasformarli in momenti positivi, momenti di crescita personale, momenti indispensabili al raggiungimento del successo nello sport.»…
«Ovviamente per quanto possiamo essere perfettamente allenati e preparati dal punto di vista atletico, tecnico, tattico e mentale, e per quanto talento possiamo avere, è inevitabile che prima o poi ci troveremo a dover affrontare delle difficoltà derivanti dallo specifico sport da noi praticato. È proprio in questi tristi momenti di sconforto che dobbiamo essere forti e reagire in modo da trasformarli in momenti positivi, momenti di crescita personale, momenti indispensabili al raggiungimento del successo nello sport.»…
Come a dire: guarda che se non hai una mente forte, sarà molto difficile che tu
possa superare quei momenti d’inevitabile difficoltà!
Avere una mente forte, è il collante perfetto per tenere uniti gli altri due elementi: il TALENTO e la DETERMINAZIONE!
Allenare la mente, ti permetterà di superare (come afferma anche
Pepe) quei momenti d’inevitabile difficoltà che, alla fine, purtroppo, capiteranno
anche a te.
Così come capitano anche ai grandi sportivi di questo mondo (vedi ultimamente il caso Gonzalo Higuain).
Così come capitano anche ai grandi sportivi di questo mondo (vedi ultimamente il caso Gonzalo Higuain).
Avere una mente forte, ti permetterà, a differenza di molti altri
sportivi, di gestire i tuoi stati d’animo e rimanere concentrata sulla
performance sportiva.
Perfettamente in FOCUS, come si usa dire negli ambienti.
Perfettamente in FOCUS, come si usa dire negli ambienti.
Vincere nello sport: con
il talento, la giusta determinazione e una mente allenata!
In chiusura di questo lungo post dedicato al “talento”, dono di
natura di pochi, potremmo usare questa mia metafora:
«Il talento è come un seme piantato nella terra, ma per germogliare e fruttificare (vincere nello sport, come nella vita), ha bisogno di essere annaffiato ogni giorno con determinazione (l’allenamento costante e ripetuto) e di pulire continuamente la terra dalle erbacce cattive (la mente infestata da pensieri negativi). Solo in questo modo, quel seme (il talento), darà ottimi frutti (diventare campioni)!»…
«Il talento è come un seme piantato nella terra, ma per germogliare e fruttificare (vincere nello sport, come nella vita), ha bisogno di essere annaffiato ogni giorno con determinazione (l’allenamento costante e ripetuto) e di pulire continuamente la terra dalle erbacce cattive (la mente infestata da pensieri negativi). Solo in questo modo, quel seme (il talento), darà ottimi frutti (diventare campioni)!»…
E mi permetto di rilevare, ancora una volta, uno degli
aspetti fondamentali della “pratica deliberata” del Professor Anders Ericsson: per diventare campioni o esperti in
qualcosa, bisogna avere coraggio e fare quelle cose che la maggior parte delle
altre persone non fanno.
Cristiano Ronaldo, insegna.
Giancarlo Fornei
Formatore
Motivazionale & Mental Coach
Giancarlo Fornei è l’autore del libro “Come Allenare la Mente a Vincere Nello Sport” – 41 recensioni a cinque stelle solo su Amazon. Acquistalo ora, da questo link.
Fonti dell’articolo:
- Il talento sportivo, di Renato Marino (scuola nazionale tecnici), il suo articolo sul sito del Centro Sportivo Italiano;
- Mauro Pepe mental coach, il suo articolo sul sito Professione Formatore;
- Mauro Pepe mental coach, il suo sito personale;
- Il Professor Anders Ericsonn, su Wikipedia;
- La Teoria delle 10 mila ore (attribuita al Professor Anders Ericsonn), nell'intervista alla BBC;
- L'intervista al Professor Anders Ericsonn, sul sito di Business Insider;
- La storia di Cristiano Ronaldo, tutta da vedere in questo video;
- Federica Pellegrini, su internet;
- Francesca Piccinini, su internet.
Commenti
Posta un commento