Leo Messi: quando la forza d'animo e la determinazione fanno la differenza!





La storia del calciatore argentino Leo Messi, detto la pulga (la pulce) sa di favola. Un talento precoce: comincia a giocare a cinque anni. Ma a dieci si palesa un grosso problema: l'ormone della crescita era inibito e lui era affetto da una rara forma di nanismo. Leo continua a giocare, ma fisicamente si ferma. 

«Ero sempre il più piccolo di tutti. Ovunque andassi, qualunque cosa facessi». L'unica cura possibile è a base di un ormone che costa 500 euro al giorno. Ma il solo modo per curarsi è giocare in un grande club. Leo continua a giocare, pur minuscolo com'è, da campione. Lo nota un osservatore del Barcellona, che firma con il padre un contratto su un tovagliolo di carta, in un bar. È la svolta

Le cure sono dolorosissime, ma Leo nasconde la sofferenza e va avanti a testa bassa. Arriva a 1,69 metri e si ferma. Ma il fisico è solo un dettaglio, in confronto al suo talento e alla sua determinazione. Con il Barcellona vince tutto, porta a casa 5 Palloni d'oro. Ed è ancora all'inizio. 

Su Messi, ha scritto Roberto Saviano: «La storia di Lionel Messi è come la leggenda del calabrone. Si dice che il calabrone non potrebbe volare perché il peso del suo corpo è sproporzionato alla portanza delle sue ali. Ma il calabrone non lo sa e vola. Messi con quel suo corpicino, con quei suoi piedi piccoli, quelle gambette, il piccolo busto, tutti i suoi problemi di crescita, non potrebbe giocare nel calcio moderno tutto muscoli, massa e potenza. Solo che Messi non lo sa. Ed è per questo che è il più grande di tutti». 

Fonte: una vecchia guida di Millionaire (Il Fisico che vuoi in 6 settimane)


Commenti