La Juve ha perso la finale di Champions perché ha avuto PAURA di vincere! (La mente prende, la mente toglie)...

Foto LaPresse
Ieri sera (come presumo altri milioni di italiani), ho visto la finale di Champions tra la Juventus (la squadra del cuore di Mattia, il mio secondo genito) e il Real Madrid.

Dopo un primo tempo giocato alla pari con la squadra spagnola, la Juventus di Massimiliano Allegri è tornata in campo con uno stato d'animo completamente diverso. 
Anziché con grinta e determinazione - consapevoli di potersela giocare alla pari - i giocatori juventini hanno cominciato il secondo tempo in preda alla PAURA, sbagliando ogni pallone. 
Perdendo ogni contrasto. 
Ogni volta che un giocatore della Juve aveva il pallone tra i piedi lo "buttava" via, quasi scottasse. Come a liberarsene, scaricando la responsabilità del gioco ad un altro compagno.
Giocatori come Pjanic, Khedira, Barzagli, Chiellini, Dybala, Higuain e tanti altri erano semplicemente irriconoscibili. 
Spariti dal campo!

La domanda che ogni tifoso si è sicuramente posta è: che cosa è successo in quei 15 minuti d'intervallo da trasformare una squadra famosa per essere dei lottatori che non mollavano MAI sino alla fine, in una di pecore intimorite?

Tutto l'atteggiamento mentale dei giocatori delle Juventus del secondo tempo è stato completamente sbagliato e nulla è valso il continuo incitamento del povero Allegri che continuava a motivare i suoi giocatori.

Io ho la mia idea su cosa sia successo nell'intervallo, ma forse, non ti piacerà...
Ho la sensazione che la Juventus sia stata vittima della PAURA di VINCERE.
Una paura che colpisce molte persone nella vita. Neppure gli sportivi ne sono immuni.
Quando arrivi vicino all'obiettivo tanto sospirato e ambito, scatta un meccanismo perverso e inconscio che ti blocca. Che porta ad auto-sabotarti e, paradossalmente, a far di tutto per "non vincere". Per non raggiungerlo!
Credo che nell'intervallo sia successo proprio questo ai giocatori juventini (o quanto meno alla maggior parte di loro, ai più rappresentativi).

Altrimenti non si può spiegare un CROLLO MENTALE del genere. 
Non ci sono altre spiegazioni che il crollo psicologico e mentale per spiegare come una squadra possa essere come Doctor Jekyll e Mister Hyde: due personalità diverse. Una per tempo.

  • AZZARDO: sono convinto che l'aver pareggiato quasi subito e poi l'intervallo, abbiano fatto MALE alla mente dei giocatori juventini, facendoli "impadronire" della paura di poter vincere.
  • AZZARDO ANCOR di più: sono anche convinto che se la Juve non avesse pareggiato nel primo tempo, sarebbe rientrata in campo con uno stato d'animo completamente diverso. Perché a quel punto, non aveva più nulla da perdere. 

Sì, sono convinto che è avvenuto proprio questo: chiuso il primo tempo in pareggio e sopratutto con un gioco alla pari della quadra spagnola, la Juventus ha cominciato a pensare di potercela fare e, come scrivevo sopra, in alcuni giocatori (i più rappresentativi) è apparsa la PAURA di potercela fare!

L'ennesima dimostrazione di come la MENTE faccia la differenza (nel bene e nel male).
Di come l'allenamento mentale, nei momenti che contano, possa fare la differenza e aiutare ogni sportivo a gestire al meglio i suoi stati d'animo.

Quand'è che se ne accorgeranno anche in Italia?

  • Chiudo con una provocazione: ma chi li ha allenati mentalmente, se nella parte più importante della (loro) stagione, quasi la totalità dei giocatori juventini non è stata capace di gestire i propri stati d'animo e sono crollati mentalmente?

Ai posteri l'ardita risposta...

Giancarlo Fornei


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